Il tre settembre 2021, la città di Colonia si è riappropriata di uno spazio molto caro ai suoi cittadini: la sede dell'archivio storico della città. Il 3 marzo 2009 l'edificio in cui il patrimonio archivistico comunale era conservato dal 1971 crollò interessando altre due costruzioni attigue, uccidendo purtroppo 2 persone. Le operazioni per salvare i materiali documentari sepolti sotto le macerie iniziarono immediatamente e circa il 95% del patrimonio riuscì a essere recuperato. Dopo le necessarie operazioni di ripulitura e riordino, i documenti dovevano essere di nuovo messi a disposizione degli studiosi e del pubblico in un nuovo edificio.
Nel 2011 l’amministrazione comunale ha lanciato un concorso per la costruzione di una nuova sede in una zona diversa e più strategica della città, a cui hanno partecipato 40 studi nazionali e internazionali e vinto dal progetto di Waechter + Waechter Architekten di Darmstadt.
L’archivio storico di Colonia a cui si è aggiunto l’archivio fotografico renano sorge oggi in una zona della città che è cerniera tra il centro storico, la periferia e che si trova lungo la cintura verde interna.
Il progetto di waechter + waechter Architekten modernizza, come richiesto dalla città stessa, il concetto di archivio. Solitamente il concetto alla base di un archivio è quello della “tutela” e della conservazione e ciò era espresso chiaramente dalla struttura precedente piuttosto chiusa, con facciate segnate da aperture dimensionalmente minime e isolata dal contesto.
Il nuovo intervento ha valorizzato invece l’idea di apertura, di consultazione e condivisione del sapere. E’ molto interessante notare come nel progetto di Waechter + Waechter l’esigenza di tutela non viene posta in secondo piano, ma trasferita, da un punto di vista architettonico, in uno spazio specifico a ciò adibito, attorno a cui costruire un involucro protettivo ma trasparente, deputato anche allo scambio, alla comunicazione, all’interazione con la città.
L’edificio che ne risulta è un anello vetrato in cui si collocano gli uffici, i laboratori di conservazione e restauro dei documenti e le sale pubbliche di consultazione distribuiti su tre piani più un piano sotterraneo, con al suo interno un secondo volume compatto e chiuso, contenente i depositi veri e propri del patrimonio archivistico che a sua volta divide in due un cortile con giardino.
I quattro lati dell’edificio sono scanditi da brise soleil in bronzo che variano il loro aspetto in base al punto di vista e al momento della giornata, ma che hanno il ruolo anche di schermare gli interni. La parte superiore del cubo interno è illuminato durante la notte da Linealuce mini,con ottica wall grazing, per un effetto molto morbido, che sottolinea la differenza con l'edificio che lo circonda e che durante il giorno può essere pervaso di luce naturale, ma durante la notte, invece, emette luce.
Le aree aperte al pubblico dell’edificio sono dotate di un controsoffitto in doghe di legno che ospita tutta la parte impiantistica dell'edificio. Anche l'illuminazione è integrata per mezzo di incassi lineari, versione speciale dell’apparecchio Laser Blade, con ottica flood, posti secondo la stessa direzione delle lamelle e per questo veramente poco visibili.
Gran parte dell'illuminazione si trova in profili adattati all'installazione nel soffitto di legno. Questo sistema di illuminazione permette di montare su un profilo metallico diverse tipologie di apparecchi di illuminazione: incassi fissi, adjustable e wall washer. Nella zona di circolazione sono installati singoli apparecchi Laser Blade senza l’utilizzo del profilo. In particolare, essi illuminano il foyer a due piani con la sua galleria di giorno inondata di luce naturale dal cortile e la scala di legno.
In generale, fonti luminose lineari segnano i nodi della circolazione orizzontale e verticale. Per quanto riguarda la temperatura colore si è preferito utilizzare i 4000 K, non enfatizzando ulteriormente il tono caldo dell'ambiente dominato dal legno.
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