HOTA, Home of the Arts Gallery

Home of the Arts (Hota) Gallery è il fulcro del distretto culturale di Gold Coast e nasce da un concorso internazionale di progettazione assegnato ad ARM Architecture nel 2014.
Considerata la più grande galleria d'arte australiana al di fuori di una capitale, la HOTA Gallery dispone di oltre 2.000 metri quadrati di spazio espositivo su sei livelli, che le consentono di ospitare mostre internazionali in tournée e mostre temporanee di dimensioni ridotte. Dispone inoltre di una galleria dedicata ai bambini e di un bar sul tetto con vista su Surfers Paradise.

Nel pensiero degli architetti, HOTA è un luogo in cui si viene come si viene; un luogo in cui vedere un Warhol indossando i propri pantaloncini da mare, un luogo in cui fare una nuotata, godersi i grandi spazi aperti e poi perdersi nella scoperta culturale. È una destinazione che può esistere solo in questa città unica e un'esperienza creata appositamente per la sua cultura coinvolgente e dinamica.
Il progetto per l’illuminazione sia interna che esterna è stato messo a punto da Electrolight che ha lavorato in stretta collaborazione con ARM Architecture. Il progetto illuminotecnico mirava a creare un ambiente visivo interessante e invitante oltre che in grado di evidenziare textures e matericità degli ambienti. La chiave è stata una regia luminosa  innovativa e dinamica, ma rispettosa e integrata con l'architettura e il disegno urbano; sono stati scelti inoltre, apparecchi di illuminazione e sistemi di controllo altamente innovativi in grado di essere aggiornati anche per futuri sviluppi, in grado di funzionare con le attuali e future esigenze espositive internazionali. 

Per tutti gli spazi della galleria è stato utilizzato un sistema di illuminazione a binario controllato dalla tecnologia Casambi fornita da iGuzzini che offre un’ estrema facilità di uso. Il sistema di controllo BLE permette di gestire, senza necessità di ulteriori impianti elettrici, l'indirizzamento di ogni singolo apparecchio, la programmazione oraria dell’illuminazione, le scene basate sulla presenza o meno di visitatori nelle varie sale, l'esposizione temporale basata sui criteri di conservazione delle opere e la dimmerazione dinamica.
Sui binari sono stati utilizzati quasi 400 proiettori View, OptiBeam, scelti per la loro estetica discreta e minimalista, che forniscono l'illuminazione generale, diffusa, integrata in alcuni casi da illuminazione d’accento.
In facciata l’illuminazione rende chiare ed evidenti le forme architettoniche derivate dal diagramma di Voronoi che è un particolare tipo di scomposizione di uno spazio metrico.