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Smriti Van. Il museo del terremoto

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Nel gennaio 2001 un fortissimo terremoto, con epicentro Bhuji, colpì il Gujarat, uccidendo circa 13.000 persone e distruggendo edifici, templi, villaggi. Facile immaginare come una catastrofe di questo tipo impatti mentalmente, emotivamente e fisicamente su tutti i sopravvissuti.  
In tutti questi anni il territorio di Gujarat, che ha sia ampi territori coltivati che aree selvagge, ha lavorato per recuperare i danni provocati dal terremoto, senza dimenticare le vittime e per commemorarle, nell’agosto del 2022 è stato inaugurato dal primo ministro Narendra Modi quello che è  il più grande memoriale e museo dell’India. 

Progettato dallo studio Vastu Shilpa Sangath, fondato da Balkrishna Doshi, Pritzker Prize 2018, il complesso di Smriti Van (che può essere tradotto come Foresta dei Ricordi) copre una vasta area di oltre 190 ettari ed è situato sul Bhujiyo Dungar. Il memoriale è circondato dalla più grande foresta del mondo creata secondo le regole di Akira Miyawaki con oltre 3.000 piante: un monumento vivo e pulsante che funge anche da polmone per la città di Bhuj. Ogni suo elemento è incentrato sulla rigenerazione, sulla sostenibilità e sulla speranza di un futuro migliore. 
Il museo e il monumento sono alimentati da un impianto fotovoltaico da 1,1 megawatt che produce energia verde rinnovabile e auto-sostenibile che vuole essere un apripista per future strutture simili. Il Memoriale, inoltre, dispone anche di 50 vasche, su cui sono state sistemate targhe coi nomi delle vittime del terremoto, per la raccolta di acqua e le rocce utilizzate in questi bacini serviranno per la crescita di nuova vita dalle loro fessure. 

Il Museo del Terremoto di Smriti Van si estende su una superficie di 11.500 metri quadrati e comprende 7 diversi blocchi, ulteriormente suddivisi in sotto gallerie. Gli apparecchi iGuzzini sono stati utilizzati nella maggior parte degli ambienti in cui l’atmosfera luminosa è intima per invitare al raccoglimento e alla riflessione. Ci sono quindi livelli di illuminamento contenuti e luce d’accento ben mirata sugli oggetti e sui particolari da mettere in evidenza. Nella hall di ingresso proiettori View sono utilizzati per illuminazione verticale delle pareti ed in particolare della pianta del museo. Proiettori Palco Framer illuminano, la scultura “Pravah” che riappare in molti luoghi diversi come un elemento di unione. I proiettori Palco Framer, corredati da gobos, sono largamente utilizzati all'interno del museo, per le proiezioni a terra dei passi sia umani che di dinosauri. 

Nella sezione “Rinascere” si assiste alla storia dell'evoluzione della Terra, all'emergere delle forme del terreno nel corso di milioni di anni e alla genesi di questa Terra che abitiamo. I visitatori possono avere uno sguardo completo sulla storia della regione del Kutch e del  Gujarat. In questa sezione incassi Laser orientabili sono inseriti all'interno dei cilindri colorati sospesi  per la luce d’accento sulle varie isole dell’allestimento, mentre l'illuminazione omogenea dell’area è data da proiettori View su binari main voltage sul soffitto. 

Nella sezione “Riscoprire” i visitatori possono conoscere le ragioni dei molteplici eventi naturali che si verificano in Gujarat, scoprendo le diverse caratteristiche geo-fisiche  della regione. Attraverso modelli interattivi e filmati immersivi, si possono vedere le vulnerabilità del territorio, ma anche la capacità di adattamento e di innovazione degli abitanti del Gujarat. 
Nella sezione “Ripristinare”  si raccontano i tragici eventi del terremoto di Bhuj del 2001 che ha colpito in un modo o nell'altro persone di ogni estrazione sociale. Si raccontano attraverso le testimonianze e i ricordi dei sopravvissuti al terremoto anche le immediate attività di soccorso e di assistenza che si svolsero. In questa area i Palco Framer illuminano le macerie e le sculture, mentre la luce d'ambiente sulle pareti è data da Light Up Earth. 

Nella sezione “Ricostruire” si approfondisce il processo collettivo di ricostruzione e rinascita del Gujarat. Si vuole dare testimonianza di come un ente formato in poche settimane abbia garantito in modo tempestivo la ricostruzione e il recupero. Anche in questa sezione la precisione dei Palco Framer viene utilizzata per evidenziare alcune finestre che costituiscono le pareti.

Nella sezione “Ripensare” i visitatori possono imparare, attraverso giochi e attività interattive, come ci si può preparare a disastri globali e possono conoscere la vulnerabilità dell'India ai fenomeni naturali, i vari rischi delle diverse aree geografiche. Anche in quest’area ci sono delle strutture colorate sospese e Palco framer e gobo creano le impronte e i cerchi luminosi a terra. 

Nello spazio “Rivivere” si vive forse l'esperienza più forte della visita al museo. Attraverso simulazioni che sfruttano le tecnologie più innovative i visitatori sono immersi in ciò che è successo: la terra oscilla sotto i piedi e in modo molto realistico si possono avvertire le scosse del terremoto del 2001.” Rinnovamento”: questa galleria è stata progettata per permettere ai visitatori di rendere omaggio alle persone che hanno perso la vita in questa tragedia, ma anche di ricordare le persone care che hanno perso e di tenerle nei loro ricordi con uno spirito di luce. Per commemorarle, i visitatori possono accendere su dei pannelli tattili una fiamma digitale che viaggerà attraverso pareti digitali a LED fino al soffitto, andando a confluire poi in un'unica luce. Anche sul pavimento di questa sezione ci sono proiezioni ottenute da gobo montati su Palco Framer.
 


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Richiesta informazioni

  • Anno
    2022
  • Committente
    GSDMA - Gujarat State Disaster Management Authority
  • Progetto architettonico:
    Studio - Vastushipla Sangath
  • Lighting Design:
    Design Factory India
  • Fotografo
    Bharat Aggarwal