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La Fondazione Merz a Palazzo Branciforte con “Voce del verbo avere”

Sabato 8 settembre, Palermo

Il viaggio di Marzia Migliora tra memoria storica e contemporaneità

Si inaugurerà sabato 8 settembre alle 18, all'ex Monte dei Pegni del cinquecentesco Palazzo Branciforte, la mostra “Voce del verbo avere” dell’artista piemontese Marzia Migliora, visitabile fino al 4 novembre. Nata dalla collaborazione tra Fondazione Merz e Fondazione Sicilia, l’esposizione curata da Valentina Bruschi e Beatrice Merz è parte delle iniziative di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 e si inserisce in Punte Brillanti di Lance, un programma di mostre ed eventi avviato nel 2017 dalla Fondazione Merz per la Città di Palermo.
  
Ideale prosecuzione della mostra “Velme” realizzata nel 2017 dalla Fondazione Merz a Ca’ Rezzonico a Venezia, il progetto di Marzia Migliora prende avvio dalle forti suggestioni restituitele dall’ex Monte dei Pegni. Anche noto come Monte dei Panni, l’edificio ha rappresentato per circa due secoli il luogo dove gli indigenti depositavano doti, corredi e oggetti personali in cambio di poche monete, per poi cercare di tornare a riscattarli. E’ proprio partendo dalla memoria storica di questo spazio che l’artista intende creare un collegamento con il presente per far scaturire una riflessione politica e sociale sulla condizione attuale dell’uomo. Tre le opere esposte nel percorso espositivo – “La fabbrica illuminata”, “Pane in bocca” e “L’arte della fame” – accomunate tra loro dal concetto di economia, a partire dalla scomposizione etimologica del termine oikos (casa, intesa come famiglia, ma anche beni e comunità) e nomos (regola). Questi due termini rappresentano l’elemento concettuale comune in ogni opera in mostra, insieme alle tematiche del denaro, del cibo e della fame. Un altro termine sottotraccia a tutta la ricerca è transizione, il passaggio da un modo di essere a un altro, inteso nell’accezione propria della funzione del banco dei pegni, ovvero quella di convertire oggetti personali in denaro contante.
 
“Voce del verbo avere” è illuminata dalla luce d’accento dei Palco (Ø19 e Ø51) installati su binario Low Voltage, micro proiettori che si integrano alla perfezione nello spazio espositivo palermitano. Ottica spot, massima resa cromatica e doppia orientabilità degli apparecchi valorizzano dimensione e composizione materica degli evocativi oggetti in mostra.

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La Fondazione Merz a Palazzo Branciforte con “Voce del verbo avere”
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